L'HELVETICA

Leggibile, elegante ed essenziale: tutto quella musica e le emozionito dai grafici di tutto il mondo. Questo carattere nasce nella fonderia tipografica Haas’sche Schriftgiessere dove il titolare, Eduard Hoffmann, commissiona a Max Mideinger, un suo ex dipendente che in quel periodo era un freelancer, di creare un nuovo set di caratteri ispirato dello Schelter-Grotesk e dell’Haas’ Normal Groteskof.
Il carattere che crea Mideinger è un gotico sans serif, letteralmente senza grazie (ossia senza tratti terminali alle estremità). Lo sviluppo dell’elvetica segue un orientamento verticale ed orizzontale, ma mai diagonale. ‘

Il rapporto tra lo spazio negativo e quello positivo delle lettere è uguale. All’interno della “a” minuscola presenta una nota triste, una lacrima che emerge dagli spazi negativi.

 

Per la sua leggibilità e duttilità, il nuovo carattere conquista i mercati della svizzera e della Germania. Si distingue per la sua chiarezza e per la sua forma neutra che non comunica altri messaggi: proprio quest’ultima caratteristica lo rende apprezzato dai molti pubblicitari. 

Mike Parker, l’uomo poi passato al mondo come padre fondatore dei font, fu colui che cambiò il nome a questo font in Helvetica grazie al suo nuovo incarico come direttore presso la Mergenthaler Linotype Company, società che ha commercializzato la macchina tipografica Linotype sul mercato americano, nonché la prima macchina a consentire la composizione automatica delle linee di carattere.

Nel 1984 Helvetica tramite il Macintosh di Steve Jobs e Microsoft parte alla conquista della grafica digitale.

Nel 1989 Helvetica diventa carattere ufficiale per tutta la metropolitana di New York, diventando cosi il carattere più letto e più visto in assoluto.

Sicuramente una garanzia questo carattere che è adatto a qualsiasi necessità grafica, ancora in voga e sempre nella cresta tra font presenti.

 

Articolo composto da Edoardo Dal Monte della classe 5^b Grafica e comunicazione dell'istituto superiore Einaudi-Scarpa di Montebelluna.